La reliquia
Molte cose, nell'arco della mia vita da scienziato e ricercatore mi hanno colpito, alcune con conseguente stupore, altre con raccapriccio.Temo però che nessuna esperienza sia stata più traumatizzante di quella vissuta nel luglio del 1909.Quel giorno dovetti spostarmi da Charlestown per condurre dei sopralluoghi relativamente urgenti in merito all'avvistamento di un raro esemplare di pesce fionda, un animale creduto estinto da milioni di anni.Fui appunto contattato da un gruppo di pescatori di Newport che sostenevano di essersi imbattuti in una “bestia primordiale”, a detta loro, mai vista prima.Mi arrivò un documento direttamente all'università e sollecitarono una certa fretta nell'ottenere una mia risposta, dato che non sapevano per quanto tempo ancora il decantato pesce sarebbe rimasto nella baia.Informai alcuni sottoposti che sarei partito la notte successiva, anticipando così le ricerche. Inviai la risposta immediatamente, comunicando ai destinatari l'orario indicativo del mio arrivo.La mia idea infatti era di fare una battuta di pesca poco prima dell'alba, conscio che la maggior parte delle specie ittiche predilige l'assenza di luce per sguazzare nelle acque dell'oceano, talvolta anche estremamente vicine alle zone portuali.La preparazione fu minima: gettai nella borsa alcuni utensili come un binocolo e un blocchetto degli appunti, mi preoccupai di munirmi di un cambio vestiti e presi anche il mio portafortuna, una gemma recuperata diversi anni prima in una “gita” fuori porta.Il viaggio in treno fu tranquillo, se non per un insignificante incubo apparentemente breve che mi proiettò all'interno di un temporale quasi apocalittico, dove la pioggia non accennava a placarsi e i fulmini in cielo creavano graffi luminosi con estensioni ciclopiche.Nel sogno fui avvolto dalla sensazione che qualcosa stesse creando quegli squarci luminosi, qualcosa di gigantesco che operava oltre la coltre di nubi.Mi svegliai lievemente sudato, con la mia borsa salda sulle ginocchia e il collo indolenzito per una scorretta postura corporale.Giunsi al porto di Narragansett attorno alle quattro, accolto piacevolmente da un giovane ragazzo con la barba scura e gli occhi celesti.